La Direzione Generale Ambiente e Clima collabora e finanzia diversi progetti LIFE per la tutela e la valorizzazione della biodiversità lombarda. Grazie al cofinanziamento della Commissione Europea sullo strumento LIFE a sostegno di progetti di conservazione dell'ambiente e della natura (LIFE Natura e Biodiversità, LIFE Informazione e Comunicazione), Regione Lombardia ha promosso azioni specifiche per il miglioramento dello status di conservazione di specie e habitat a rischio di estinzione.
I progetti LIFE sono un'opportunità per la realizzazione della Rete Natura 2000, istituita sulla base delle direttive Habitat e Uccelli, e contribuiscono all’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità. Grazie a questi progetti è stato possibile istituire i siti Rete Natura 2000 e dotarli di piani di gestione, rivitalizzare e riqualificare aree umide, migliorare i boschi lombardi, ripristinare aree idonee per la fauna, reintrodurre specie di flora e fauna in aree dove erano scomparse, creare nuovi habitat, inventare nuove forme di fruizione delle aree protette.
Questi progetti hanno favorito lo sviluppo dell’economia locale nel territorio delle aree protette, promuovendo iniziative, attività e interventi compatibili con la tutela dell’ambiente naturale che spesso si sono concretizzati in servizi erogati dagli enti gestori e dai comuni. Essi inoltre sono riusciti a coinvolgere le comunità locali in azioni di partecipazione attiva, come manifestazioni culturali, educazione ambientale e attività didattiche nelle scuole.
Attualmente siamo impegnati in progetti di conservazione di alcune specie faunistiche protette da direttive comunitarie o convenzioni internazionali (orso bruno, lupo, scoiattolo rosso, gambero di fiume e monitoraggio di alcuni insetti di interesse comunitario), di ripristino delle connessioni ecologiche (tib), di comunicazione del valore di Rete Natura 2000 presso gli agricoltori (Fa.re.na.it), di gestione della Rete Natura 2000 in Lombardia (Life Gestire 2020), di valutazione dei servizi ecosistemici di Rete Natura 2000 (Making Good Natura).
Il 1° gennaio 2016 ha preso avvio il progetto integrato LIFE Gestire 2020, un progetto LIFE integrato, di lunga durata, ambizioso e innovativo. Il nuovo LIFE dà attuazione concreta alla strategia integrata di gestione per l’intera Rete Natura 2000 di Regione Lombardia e scaturisce anche dal prezioso lavoro preparatorio di LIFE Gestire.
Il progetto ha come capofila Regione Lombardia e coinvolge, in qualità di partner, Ersaf, Carabinieri forestali, Fla, Lipu, Wwf e Comunità Ambiente Srl, mentre Fondazione Cariplo cofinanzia il progetto.
Nel corso del progetto vengono coinvolti anche gli enti gestori di Rete Natura 2000, che parteciperanno direttamente alla condivisione e attuazione della strategia di progetto. Gestire 2020 intende garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della biodiversità di cui alle Direttive Habitat e Uccelli, sulla base dei contenuti del Prioritised Action Framework (PAF) regionale, contribuendo così in modo sostanziale a migliorare la capacità di gestione della RN2000.
Questa finalità generale verrà raggiunta perseguendo i seguenti obiettivi specifici:
- migliorare la governance e i modelli gestionali della rete Natura 2000 per il raggiungimento di obiettivi di policy multipli, attraverso l’incremento della capacity building dei molteplici soggetti coinvolti nella gestione di RN2000 in Regione Lombardia - mantenere e migliorare lo stato di conservazione di habitat e specie
- incrementare la consapevolezza e l’informazione sul valore/potenziale delle aree Natura 2000
- monitorare l’efficacia del progetto nel perseguire gli obiettivi del PAF.
Per Regione Lombardia è un progetto strategico, che consentirà l'investimento di nuove e rilevanti risorse per la valorizzazione di Rete Natura 2000 e della biodiversità in Lombardia.
La novità di GESTIRE 2020, oltre alla disponibilità finanziaria e alla durata (8 anni) è l’integrazione dei fondi e delle politiche regionali che consenta di attuare una strategia per il futuro della biodiversità lombarda. Il progetto integrato individua fondi complementari con cui sarà possibile finanziare alcune azioni per la valorizzazione della biodiversità, come ad esempio diverse misure agroambientali (e non) del Piano di sviluppo rurale, i fondi Fse come strumento per una nuova formazione sulle tematiche di Natura 2000, il fondo aree verdi e i bandi di Fondazione Cariplo, che nei prossimi anni saranno strettamente connessi alla strategia di GESTIRE 2020. Diverse le linee d’azione del progetto: dal miglioramento delle conoscenze e capacità di gestione dei siti RN 2000, all’attuazione di progetti concreti per il miglioramento dello stato di conservazione di habitat e specie, come ad esempio il ripristino delle torbiere o di pozze per anfibi in montagna, l’attuazione di interventi di connessione ecologica, interventi mirati alla conservazione di habitat necessari alla sopravvivenza degli uccelli delle aree umide, azioni per il contrasto alle specie alloctone, la sorveglianza mirata dei siti e il miglioramento delle procedure di valutazione d’incidenza.
Le esperienze di condivisione con il territorio della strategia regionale per la biodiversità avviate positivamente con Gestire, proseguono quindi con Gestire 2020, in particolare tramite il Tavolo Tecnico Permanente degli enti gestori dei siti Rete Natura 2000, in cui sarà essenziale il contributo degli enti nel definire sempre meglio le esigenze di conservazione e valorizzazione della rete.
Per saperne di più visita il sito del progetto Life Gestire 2020 www.naturachevale.it
Il progetto ARCTOS – Conservazione dell'orso bruno: azioni coordinate per l'areale alpino e appenninico è un'iniziativa volta a favorire la tutela delle popolazioni di orso bruno (Ursus arctos) delle Alpi e degli Appennini, attraverso la condivisione di esperienze, l'adozione di misure gestionali compatibili con la presenza del plantigrado, la riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l'informazione e la sensibilizzazione dei principali stakeholder.
La gestione della convivenza fra la zootecnia di montagna e l’orso è una sfida impegnativa, ma l’Amministrazione Regionale è all’opera e continuerà con il progetto Life Arctos, iniziato nel 2010, finanziato dalla Commissione europea (4 milioni di euro) e dedicato alla gestione dell’orso bruno sulle Alpi e sugli Appennini.
La prevenzione dei danni è il primo passo per una possibile convivenza: per questo, dall'avvio del progetto sono state installate gratuitamente 44recinzioni elettrificate in tutta la Regione, in collaborazione con gli allevatori che ne hanno fatto richiesta. In allegato è disponibile l'opuscolo dedicato alle recinzioni elettrificate in Regione Lombardia.
Alcuni pastori della Lombardia, inoltre, hanno visitato alcuni colleghi che lavorano nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e che da sempre si trovano a condurre le proprie greggi in un territorio frequentato dall’orso e dal lupo. I pastori hanno visitato 4 aziende che adottano dei sistemi di prevenzione, tra cui recinzioni elettrificate e cani da guardiania.
Si è discusso dell’efficacia dell’utilizzo di tali sistemi e della possibile esportazione delle buone pratiche in territori di neocolonizzazione da parte dei grandi predatori, come la Lombardia.
In ogni caso, gli allevatori che perdono capi di bestiame per colpa dell’orso possono chiedere un risarcimento danni: Regione Lombardia ha una specifica polizza per l’indennizzo dei danni da grandi predatori, che prevede il risarcimento dei danni arrecati da orso e altri animali di specie protette ad animali e cose su tutto il territorio regionale. Negli ultimi 5 anni sono stati rimborsati da parte di Regione Lombardia agli allevatori che hanno subito danni relativi alla presenza dell’Orso 37 mila euro
E’ stato anche ideato un sistema web di gestione delle segnalazioni di presenza dell’orso attraverso l’utilizzo del numero verde del Corpo Forestale dello Stato 1515, cui possono rivolgersi tutti i cittadini.
In Lombardia la specie è ora presente ogni anno, in modo discontinuo, nei territori montani delle province di Bergamo, Brescia e Sondrio, con uno o, al massimo, due esemplari all’anno. Il 2012 è stato un anno particolare che ha visto la presenza di cinque diversi esemplari, mentre nel 2013 l’orso è arrivato per la prima volta anche in provincia di Lecco.
Nel 2014 è M25, giovane maschio dotato di radiocollare, che sta frequentando la Valtellina e che ha fatto parlare di sé nei media. Per ora è l’unico esemplare di cui è possibile monitorare gli spostamenti.
Gli orsi si spostano in continuazione dal Trentino alla Lombardia fino alla Svizzera. Con certezza sappiamo che non ci sono femmine, ma solo un paio di esemplari maschi.
Dall’avvio del progetto LIFE ARCTOS, finanziato dalla Commissione Europea, l’amministrazione regionale ha organizzato più di 50 incontri con popolazioni locali, turisti e agricoltori per illustrare le caratteristiche della specie, informare sui comportamenti da avere in presenza dell’orso e come favorire la convivenza. Vedi anche i video informativi.
Anche le scuole sono state coinvolte in percorsi didattici. Si lavora inoltre per coinvolgere gli allevatori, in particolare i pastori, per condividere buone pratiche di gestione della zootecnia compatibile con la presenza dell’orso.
Maggiori informazioni sono reperibili al sito dedicato www.life-arctos.it
Per maggiori informazioni, è disponibile in allegato anche il Vademecum pubblicato dal Parco delle Orobie Bergamasche dove vengono riportate alcune informazioni su come comportarsi quando si incontra un Orso Bruno.
Per cinque anni, dal settembre 2013 al maggio 2018, con il coinvolgimento di partner italiani su tutto l’arco alpino e sloveni per la parte internazionale, il progetto europeo Life WolfAlps ha lavorato sul tema della coesistenza uomo-lupo grazie a un ampio programma, trasversale e su più livelli, destinato sia al grande pubblico che agli specialisti, ponendosi come importante punto di riferimento sulle questioni riguardanti il lupo in zona alpina. Per la prima volta in Italia, attraverso un percorso corale, il progetto ha permesso di affrontare l’argomento della coesistenza tra lupo e uomo.
Nei cinque anni di attività, Life WolfAlps ha sviluppato azioni concrete per la conservazione della specie, coordinate a livello alpino italiano: dalla prevenzione degli attacchi sugli animali domestici al contrasto delle uccisioni illegali, dalla valorizzazione del lupo in chiave eco-turistica al controllo dell’ibridazione, dalla comunicazione ad ampio raggio, all’organizzazione di workshop regionali per coordinare la gestione alpina, passando per un sistematico monitoraggio della specie, condotto grazie a un forte coordinamento tra le istituzioni.
I numeri di Life WolfAlps
- 3.000 km di tracce di lupi seguite
- 2.700 campioni biologici analizzati geneticamente
- 512 operatori per il monitoraggio
- 43 istituzioni coinvolte nel Wolf Alpine Network
- 5 squadre anti-bracconaggio per un totale di 88 agenti coinvolti
- 480 interventi anti-bracconaggio effettuati
- 170 serate informative per un totale di 17.000 partecipanti
- 3 piattaforme locali di confronto fra portatori di interesse e istituzioni responsabili della gestione della specie
- 39 incontri con gli allevatori locali
- 26 incontri con dibattito con i cacciatori sul tema del monitoraggio
- 37 giornate di aggiornamento per formatori
- 3 summer school che hanno formato 80 ambassador
- 130 conferenze con gli esperti rivolte alla scuola
- 315 laboratori didattici
- 200 escursioni guidate per la scuola
- 1 libro illustrato per ragazzi
- 1 gioco da tavolo Vita da lupi
- 1 contest fotografico
- 1 contest di disegno
- 1 spettacolo teatrale con 13 repliche e 2.600 spettatori
- 700 video prodotti
- 1.300 articoli stampa sul lupo alpino analizzati e monitorati
- 6.700 follower sul canale Facebook del progetto
- 3.000 visitatori unici mensili sul sito del progetto
- 1 mostra interattiva, Tempo di lupi, visitata da 35.000 persone
- 1 mostra en plein air di arte contemporanea, Lupi in città, con un chatbot-guida
I partner del progetto
Ente di Gestione Alpi Marittime, Ente di Gestione Aree Protette Alpi Cozie, Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola, Ente Parco Nazionale Val Grande, Arma dei Carabinieri (ex Corpo Forestale dello Stato), Regione Lombardia, Parco dello Stelvio, MUSE – Museo delle Scienze, Regione Veneto, Universiry of Ljubljana, Triglavski Narodni Park.
Il 16 maggio 2019 il progetto Life WolfAlps è stato premiato dalla Commissione Europea, vincendo il Life Awards per la sezione natura.
Il progetto ROSSO SCOIATTOLO è mirato alla tutela dello scoiattolo comune europeo o scoiattolo rosso, tramite la valorizzazione degli ecosistemi forestali e dove possibile, la reintroduzione dello scoiattolo rosso. Il progetto intende affrontare la problematica della perdita di biodiversità collegata alla presenza di specie aliene invasive e in particolare dello scoiattolo grigio, specie invasiva di origine americana introdotta, che costituisce una minaccia per la sopravvivenza dello scoiattolo europeo.
ROSSO SCOIATTOLO è stato avviato per dare una risposta efficace e concreta al "case file" (equivalente a una pre-procedura d’infrazione) contro l'Italia da parte del Consiglio d'Europa inerente la limitazione della dispersione dello scoiattolo grigio, per inadempienza relativamente a quanto previsto dalla Convenzione di Berna del 1979, relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa, che prevede azioni di eradicazione di specie alloctone ai fini di tutela della biodiversità. Il progetto prevede la sperimentazione di possibili soluzioni per il contrasto alla diffusione dello scoiattolo grigio e la valutazione della percezione pubblica riguardo le problematiche derivanti dall'introduzione di specie alloctone e ai possibili danni ambientali connessi, allo scopo, più ampio, di diventare punto di riferimento per impostare future strategie di tutela della biodiversità e di gestione delle specie invasive; oltre ad azioni concrete mirate alla conservazione dello scoiattolo rosso, una parte importante del progetto è dedicata alla comunicazione, tramite azioni di divulgazione rivolta alla cittadinanza, alle scuole e ai portatori d’interesse. Il progetto, fortemente sostenuto dalla Commissione Europea, ha un budget totale di € 1.930.000 ed è finanziato per il 48% con fondi europei (strumento comunitario LIFE+ Nature and Biodiversity) nonché dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Regione Lombardia, DG Sistemi Verdi e Paesaggio partecipa come capofila del progetto (con un cofinanziamento di € 400.000) in partenariato con Regione Piemonte, Regione Liguria, Università dell’Insubria, Università di Torino, Università di Genova e Istituto Oikos. ROSSO SCOIATTOLO è stato avviato nel 2010 e la sua conclusione è programmata per il 2014.
Sul sito LIFE della Commissione Europea è da poco disponibile la nuova pubblicazione dedicata allo strumento LIFE e specie aliene invasive. Le specie invasive sono una delle più grandi minacce per la biodiversità, per i servizi ecosistemici, per la salute umana e per le attività economiche. La pubblicazione contiene una sintesi del tema, nonchè l'illustrazione di come diversi progetti LIFE hanno affrontato, e stanno affrontando, il tema delle specie invasive. Tra i progetti riportati come "casi studio" c'è anche EC SQUARE o Rossoscoiattolo, il LIFE dedicato alla tutela dello scoiattolo rosso e al contrasto alla diffusione dello scoiattolo grigio.
Per saperne di più:
www.rossoscoiattolo.eu
http://ec.europa.eu/environment/life/news/index.htm
Con decreto n. 256 del 19.1.2016 sono state approvate le Linee Guida per la gestione degli Ecosistemi Forestali per il miglioramento della qualità degli Habitat e l'aumento della connettività per lo scoiattolo rosso in Lombardia (vedi allegato).
Le Linee Guida sono disponibili in versione tecnica e in versione divulgativa.
Il progetto “CRAINat - Conservation and recovery of Austropotamobius pallipes in Italian Natura2000 sites” è stato finanziato nell'ambito del programma comunitario LIFE+ 2008 e ha previsto la realizzazione di specifiche azioni di tutela e conservazione nei confronti della specie Austropotamobius pallipes (conosciuto anche con il nome comune di gambero di fiume), specie ad elevata priorità di conservazione, inclusa negli Allegati II e V della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”.
Il progetto con oltre 60 azioni è stato realizzato congiuntamente, tra il 2010 e il 2014, in due ambiti territoriali, Nord Italia (Regione Lombardia) e Centro Italia (Regione Abruzzo - inclusa la Provincia di Chieti - Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Provincia di Isernia), all'interno di oltre 40 SIC.
L'iniziativa, naturale prosecuzione di precedenti progetti realizzati sempre nell'ambito del programma comunitario LIFE, è stata finalizzata alla conservazione/incremento delle popolazioni di gambero autoctono, per mezzo di azioni realizzate in natura e azioni di conservazione ex situ. Infatti, accanto ad azioni di ricognizione sui corsi d'acqua presenti nei SIC lombardi, abruzzesi e molisani, sono state realizzate attività di caratterizzazione genetica, azioni di monitoraggio e contenimento delle specie alloctone, azioni di manutenzione e ripristino degli habitat, nonché azioni specifiche finalizzate alle reintroduzioni di giovani individui di A. pallipes.
Grazie al progetto il gruppo di esperti dell’Università di Pavia – Laboratorio Acque interne, con il supporto dei tecnici ERSAF ha definito la distribuzione del gambero e quantificato la consistenza delle popolazioni in tutti i SIC coinvolti nel progetto.
L’indagine è stata poi estesa agli aspetti genetici e alla caratterizzazione degli habitat, al fine di focalizzare quali rischi e minacce incombono su questa specie nelle diverse aree geografiche.
L’indagine ambientale è stata svolta per determinare quali fattori hanno causato la rarefazione del gambero. In particolare, si sono valutati gli aspetti ambientali che soddisfano le esigenze di questa specie, in modo da poter individuare per ogni territorio i torrenti idonei per la ricolonizzazione e quelli degradati così da intervenire con miglioramenti di riqualificazione ambientale.
Sono stati studiati non solo i parametri chimico-fisici e la qualità biologica dei corsi d’acqua, ma anche la composizione del letto dei torrenti, la morfologia delle sponde e le peculiarità dell’ambiente circostante. È stato affrontato anche lo studio del deflusso minimo idoneo alla vita del gambero, cioè la quantità necessaria di acqua che deve scorrere nell’alveo per garantire la vitalità della popolazione, e questo aspetto è stato valutato mediante un approccio innovativo, ossia lo studio della variazione dei mesohabitat presenti in alveo al variare della portata dei torrenti.
Un passo importante da un punto di vista scientifico per la gestione della specie, uno strumento necessario nel controllo della risorsa idrica e di supporto alla pianificazione e alla gestione dei SIC e delle aree protette. Inoltre, dopo aver ispezionato tutti i corsi d’acqua dei SIC lombardi coinvolti nel progetto, sono state individuate complessivamente 20 popolazioni di gambero. La qualità dell’acqua è risultata generalmente ottima, sia da un punto di vista chimico che biologico, tuttavia in alcuni torrenti la quantità d’acqua non è sufficiente per la vita del gambero.
Altri torrenti invece hanno la temperatura dell’acqua troppo bassa, a causa delle quote elevate, per ospitare il gambero. Tra tutte le popolazioni di gambero individuate, su oltre 150 individui sono state effettuate le analisi genetiche dell’Università del Piemonte Orientale (8AL).
È stato così possibile attribuire tutte le popolazioni alla specie A. italicus e segnalare inoltre la presenza dei due cladi, già noti per il Nord Italia, e numerosi aplotipi (oltre 40) che indicano una elevata variabilità genetica. Una fase importante del progetto ha visto il coinvolgimento di operatori istituzionali e associativi locali durante incontri e seminari formativi presso tutte le aree coinvolte.
Al fine di promuovere la partecipazione e la sensibilizzazione delle giovani generazioni residenti nelle aree protette sono state organizzati progetti di educazione ambientale nelle scuole delle aree coinvolte. Incontri in classe, uscite sul campo, concorsi tematici, escursioni serali e laboratori didattici hanno coinvolti più di 13500 bambini, ragazzi e adulti.
Capofila Corpo Forestale dello Stato - Regione Lombardia partner. Termina nel 2017.
Obiettivo principale del progetto lo sviluppo di metodi per il monitoraggio dello stato di conservazione di alcune specie di insetti elencati negli allegati II e IV della Direttiva Habitat ( * Osmoderma eremita sl , Lucanus cervus – il cervo volante, Cerambyx cerdo , * Rosalia alpina , Morimus funereus), come richiesto dalla Direttiva stessa.
Il progetto metterà alla prova i metodi principalmente in quattro riserve forestali, una delle quali, si trova in Lombardia: riserva naturale statale e Sito di Importanza Comunitaria, Bosco Fontana.
Lo sviluppo di questi protocolli standard sarà seguito dall’Osservatorio regionale per la Biodiversità di Regione Lombardia, che infine li approverà e li trasferirà come patrimonio all’Osservatorio Nazionale a beneficio del monitoraggio nazionale che sarà attuato in tutte le regioni italiane.
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di rilevazione volontaria basato su internet per la raccolta di dati di faunistici sulle specie bersaglio: Lucanus cervus , *Rosalia alpina , Cerambyx cerdo , *Osmoderma eremita , Lopinga achine , Parnassius apollo, Saga pedo , Zerynthia polyxena. Questo strumento è funzionale ad un altro importante obiettivo di questo progetto: informare ed educare il pubblico sui temi : la biodiversità, l’importanza degli invertebrati, l’importanza del monitoraggio, la Rete Natura 2000.
Detto anche T.I.B., è uno dei progetti LIFE+ “Natura e Biodiversità” 2010 recentemente approvato dalla Commissione Europea, e annovera tra i partner Regione Lombardia insieme a LIPU (capofila è la Provincia di Varese). Il progetto si propone di costruire e valorizzare il corridoio ecologico insubrico di connessione tra regione biogeografica alpina e regione continentale, lungo la direttrice “Alpi – Valle del Ticino – Appennino”, mediante azioni di deframmentazione e miglioramento di habitat su di un’area di circa 15.000 ha, che si estende in Provincia di Varese e coinvolge 14 Siti Natura 2000.
Si presenta quindi come un’azione concreta di costruzione di un tratto di Rete Ecologica Regionale e, come tale, assume per Regione Lombardia il valore di “sperimentazione” ed esempio, per i diversi aspetti e le problematiche coinvolti, a favore dello sviluppo della Rete su tutto il territorio regionale.
Il progetto FARENAIT, co-finanziato dal programma LIFE+, ha come obiettivo primario il coinvolgimento di chi vive ed opera in aree agricole della rete Natura 2000 in Italia nella salvaguardia della biodiversità, accrescendo lo scambio di conoscenze e percezioni tra imprese agricole, mondo scientifico e amministrazioni pubbliche. FARENAIT nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia , CTS, ISPRA, Coldiretti e Comunità Ambiente.
Natura 2000 è una rete creata dall'Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie di interesse conservazionistico. La rete ha l'obiettivo di preservare le specie e gli habitat e mira a svolgere un ruolo chiave nella protezione della biodiversità. L’agricoltura ha contribuito alla creazione di molti ecosistemi ricchi di biodiversità e concorre alla salvaguardia di innumerevoli specie. Il coinvolgimento di chi opera in aree agricole e rurali è essenziale per fermare la perdita di biodiversità. Gli obiettivi di FARENAIT sono: - sensibilizzare l'opinione pubblica, agricoltori e allevatori italiani, amministrazioni pubbliche su obiettivi e benefici della rete Natura 2000; - promuovere nuove opportunità di collaborazione tra le competenze ambientali e agricole delle amministrazioni pubbliche e quelle di altre competenze che hanno un impatto sulla biodiversità, per una integrazione delle politiche che hanno un impatto sulla rete ecologica europea; - agevolare l'accesso alle fonti di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie finalizzate allo sviluppo sostenibile della rete Natura2000 in zone agricole e rurali; - promuovere lo scambio di esperienze e buone pratiche tra amministratori pubblici, agricoltori e chi vive ed opera in aree agricole e rurali della rete Natura 2000.
Tra le azioni di FA.RE.NA.IT sono previste diverse campagne di comunicazione: - Campagna di sensibilizzazione e di informazione rivolta agli agricoltori e alle aziende agricole per accrescere la conoscenza della rete Natura 2000, il suo ruolo essenziale nella protezione della biodiversità e le opportunità che esso offre a coloro che operano nell'ambito della rete ecologica europea.
Quest’azione sarà effettuata in tutte le regioni italiane attraverso una serie d’eventi che coinvolgeranno anche il pubblico in generale, e attraverso un educational tour diretto specificamente ad agricoltori e aziende agricole. - Campagna di sensibilizzazione e d’informazione rivolta agli amministratori pubblici, per accrescere le conoscenze sia in termini d’obblighi di legge e sia dei potenziali benefici della rete ecologica europea. L'azione include una serie di supporti alla comunicazione, attraverso la produzione di un tool kit, con indicazioni pratiche (un manuale di comunicazione) e strumenti di comunicazione (ad esempio spot radiofonici, video, edugame) che potranno essere utilizzati per comunicare con le aziende agricole.
Il progetto prevede anche uno sportello informativo, un punto di riferimento per le amministrazioni e in particolare per gli assessorati responsabili per l’agricoltura e per l’ambiente, ma anche per chi vive ed opera in aree rurali o agricole, per fornire idee, spunti e strumenti per perseguire nuove opportunità finanziarie occupazionali e progettuali.
Lo sportello è sempre attivo per informazione e consulenza sulle tematiche relative alla gestione dell'attività agricola nelle Aree della Rete Natura 2000 in Lombardia. Lo sportello è rivolto principalmente alle Amministrazioni Pubbliche, ai tecnici e agli agricoltori che operano nelle aree della Rete Natura 2000 e ha l'obiettivo di far conoscere tutte le opportunità offerte dalla Rete e dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 che verrà approvato in Gennaio del prossimo anno.
Per eventuali quesiti relativi all'argomento è stata creata un'apposita casella a cui ci si potrà rivolgere per ottenere adeguate risposte. L'indirizzo di posta elettronica è il seguente: Farenait_RN2000@regione.lombardia.it
Poi è prevista anche una campagna di sensibilizzazione e di informazione rivolta alle scuole nei distretti agricoli e rurali per rafforzare il rapporto dei giovani con il territorio in cui vivono e per renderli consapevoli dell'importanza della natura e della biodiversità. La campagna prevede un programma didattico / educativo e un premio speciale per l'adozione di un sito Natura 2000. Le attività comprendono una serie di workshop rivolti agli insegnanti. Il progetto prevede attività di capacity building, soprattutto per amministratori pubblici e agricoltori, per accrescere le capacità tecniche e scientifiche utili alla gestione dei siti Natura 2000, attraverso una serie di seminari e workshop a livello regionale e locale, che si svolgeranno in tutte le regioni italiane.
Grazie al Progetto è stato realizzato una Brochure Informativa "Rete Natura 2000 in Lombardia: un'opportunità per gli Agricoltori" (vedi allegato) che oltre a illustrare la Biodiversità e i vantaggi che Rete Natura 2000 offre a tutti indica in modo specifico le Misure del PSR 2014-2020 dedicati agli Agricoltori i cui terreni ricadono nei Siti Natura 2000.
Il sito dedicato al progetto è http://www.lamiaterravale.it
NETWORKING CON ALTRI SITI INTERNET
ll sito HELPSOIL: http://www.lifehelpsoil.eu/networking/ si propone di allargare la rete promozionale sempre gradita dalla CE. “HelpSoil " si propone di testare e dimostrare le soluzioni e le tecniche innovative dell'agricoltura conservativa, a favore della protezione dell'acqua e del suolo agrario, integrando aspetti agronomici, ambientali ed economici.
Nell'ambito del progetto sono state redatte delle Linee guida per la l'applicazione e diffusione dell'Agricoltura Conservativa. Il documento allegato è la prima versione delle Linee Guida, destinata a esaminare i principi e a raccogliere le conoscenze al momento disponibili sugli aspetti ambientali ed agronomici dell’Agricoltura Conservativa. Una seconda versione, finale, sarà poi redatta a fine progetto (2017),
Di seguito il link alle Linee Giuda http://www.lifehelpsoil.eu/notizie/6417/
Il 20 Maggio 2015 a Roma presso la Società Geografica Italiana Palazzetto Mattei in Villa Celimontana - Sala Dalla Vedova, Via della Navicella 12 si terrà in Convegno Conclusivo relativo al Progetto.
Il progetto “GESTIRE - Development of the strategy to manage the Natura 2000 network in the Lombardia Region” è promosso dalla Regione Lombardia in partenariato con l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF), la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), il Centro Turistico Studentesco e giovanile (CTS), Comunità Ambiente e la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), e con il cofinanziamento della Fondazione Cariplo.
Il progetto, finanziato nel quadro del Bando 2011 del Programma LIFE+ Natura, ha una durata di 3 anni (ottobre 2012 - settembre 2015), un budget di 3.259.700 Euro ed un cofinanziamento comunitario di 1.626.916 (49,91%).
GESTIRE fa parte degli 8 progetti europei, 2 dei quali italiani, che il Programma LIFE+ ha finanziato per la prima volta nel 2011 come progetti volti a formulare programmi di gestione e di ripristino della rete Natura 2000 e ad elaborare il Prioritised Actions Framework (PAF) a livello nazionale/regionale. Il progetto, infatti, intende promuovere l’elaborazione di una strategia regionale integrata di gestione per l’intera Rete Natura 2000 della regione Lombardia, contribuendo dunque, in linea con la strategia europea della Biodiversità al 2020, al ripristino e/o mantenimento di uno stato soddisfacente di siti, habitat e specie in un’area, come quella lombarda, particolarmente soggetta a forti pressioni di tipo insediativo e produttivo.
Tra le azioni previste dal progetto GESTIRE figurano:
- la creazione di un “Gruppo Natura 2000”, con rappresentanti degli assessorati regionali con competenze sui siti della rete Natura 2000 ed esperti di pianificazione e Natura 2000, naturalisti, ecc., con l’obiettivo di garantire la coerenza con le varie politiche regionali della programmazione per la gestione della rete Natura 2000 in Lombardia
- la stima del valore socio-economico della rete Natura 2000 lombarda e l’analisi dei “green jobs” legati a Natura 2000 in Lombardia
- la definizione di linee guida per la conservazione della biodiversità nella rete Natura 2000 da parte dei cittadini e delle imprese
- una capillare consultazione dei diversi stakeholder nel territorio lombardo (enti locali, operatori turistici, allevatori, agricoltori, mondo ambientalista, comunità scientifica, società civile, ecc.)
- una vasta campagna di informazione e comunicazione a livello regionale per far conoscere la rete natura 2000 della regione Lombardia e l’importanza che riveste per la conservazione della biodiversità
- la definizione del PAF Regionale, con, tra gli altri: una panoramica introduttiva della rete Natura 2000 e dello stato di conservazione di habitat e specie, disposizioni legali e amministrative per la protezione e la gestione di Natura 2000, la stima corrente del fabbisogno finanziario per la gestione di Natura 2000, gli obiettivi di conservazione strategici e le priorità per Natura 2000 per il periodo 2014-2020 e la descrizione delle misure fondamentali per raggiungerli.
Il progetto Life + Making Good Natura, sulla valutazione e gestione delle risorse naturali, si pone l’obiettivo di contrastare la vulnerabilità degli ecosistemi fornendo strumenti efficaci di gestione e autofinanziamento, in base alla valutazione qualitativa e quantitativa dei Servizi Ecosistemici.
L’iniziativa coinvolge alcune aree naturali (siti Natura 2000) d’interesse comunitario di ben sei Regioni del nostro paese tra cui la Regione Lombardia, oltre alla Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche e Sicilia.
I servizi ecosistemici possono essere intesi come i beni pubblici naturali, che sono alla base di molti dei servizi fondamentali da cui dipendono le nostre società: la disponibilità di acqua potabile, la fertilità del suolo, l’approvvigionamento di cibo, l'assorbimento di carbonio e l'impollinazione delle colture, la regolazione delle inondazioni, della siccità ma anche i benefici ricreativi, spirituali, religiosi ed altri benefici non materiali.
Come definito dal Millennium Ecosistem Assessment, i servizi ecosistemici sono "i benefici che le persone ottengono dall'ecosistema".
Il progetto è realizzato con il supporto Life della Commissione Europea da un gruppo di lavoro formato dal Consorzio universitario CURSA, capofila del progetto, l’Accademia Europea di Bolzano EURAC, il WWF Italia, il WWF Ricerche e Progetti, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, la Regione Sicilia e la Regione Lombardia, l’Ente per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia ERSAF, il Ministero dell’Ambiente e Il Ministero delle Politiche Agricole. Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Life.
Per saperne di più:
Sito web del progetto
Pagina facebook Life + Making Good Natura
Profilo Twitter @LifeMGN